Nuova Riveduta:

Marco 15:21

La crocifissione di Gesù
=(Mt 27:32-38; Lu 23:26-34, 38; Gv 19:17-24) Ga 3:13; Gv 3:14-15
Costrinsero a portare la croce di lui un certo Simone di Cirene, padre di Alessandro e di Rufo, che passava di là, tornando dai campi.

C.E.I.:

Marco 15:21

Allora costrinsero un tale che passava, un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e Rufo, a portare la croce.

Nuova Diodati:

Marco 15:21

La crocifissione
E costrinsero un passante, un certo Simone di Cirene che tornava dalla campagna, padre di Alessandro e di Rufo, perché portasse la sua croce.

Riveduta 2020:

Marco 15:21

La crocifissione di Gesù
(Matteo 27:32-56; Luca 23:26-49; Giovanni 19:16-30)
Costrinsero a portare la sua croce un certo Simone, un Cireneo, padre di Alessandro e di Rufo, il quale passava di là, tornando dai campi.

La Parola è Vita:

Marco 15:21

In quel momento tornava dai campi un certo Simone di Cirene, padre di Alessandro e Rufo. Simone fu costretto a portare la croce di Gesù.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Marco 15:21

La crocifissione di Gesù
(Matteo 27:32-56 e parall.)
E costrinsero a portar la croce di lui un certo Simon cireneo, il padre di Alessandro e di Rufo, il quale passava di là, tornando dai campi.

Ricciotti:

Marco 15:21

costrinsero un certo Simone di Cirene, padre di Alessandro e di Rufo, che ritornava dalla campagna, a portare la croce di lui.

Tintori:

Marco 15:21

E costrinsero a portare la croce di lui un certo Simone cireneo, padre di Alessandro e di Rufo, il quale tornando dalla campagna, passava di lì a caso.

Martini:

Marco 15:21

E costrinsero un passaggero, Simone di Cirene, padre di Alessandro, e di Rufo, che veniva di campagna, a prendere la croce di lui.

Diodati:

Marco 15:21

ED angariarono a portar la croce di esso, un certo passante, detto Simon Cireneo, padre di Alessandro e di Rufo, il qual tornava da' campi.

Commentario abbreviato:

Marco 15:21

15 Versetti 15-21

Cristo ha incontrato la morte nel suo massimo terrore. È stata la morte dei più vili malfattori. Così la croce e la vergogna si uniscono. Poiché Dio è stato disonorato dal peccato dell'uomo, Cristo ha soddisfatto sottoponendosi al più grande disonore di cui la natura umana potesse essere caricata. Si trattava di una morte maledetta; così era bollata dalla legge ebraica, Dt 21:23. I soldati romani deridevano nostro Signore Gesù come re; così nella sala del sommo sacerdote i servi lo avevano deriso come profeta e salvatore. Una veste di porpora o di scarlatto dovrebbe essere motivo di vanto per un cristiano, cosa che fu motivo di rimprovero e di vergogna per Cristo? Egli portò la corona di spine che noi meritavamo, affinché noi potessimo portare la corona di gloria che egli meritava. Per il peccato eravamo esposti alla vergogna e al disprezzo eterni; per liberarci, il nostro Signore Gesù si è sottoposto alla vergogna e al disprezzo. È stato condotto con gli operatori di iniquità, pur non avendo commesso alcun peccato. Le sofferenze del Redentore mite e santo sono sempre una fonte di istruzione per il credente, di cui non può stancarsi nelle sue ore migliori. Gesù ha sofferto in questo modo, e io, vile peccatore, mi agiterò o mi lamenterò? Dovrei abbandonarmi all'ira, o pronunciare rimproveri e minacce a causa di problemi e ferite?

Riferimenti incrociati:

Marco 15:21

Mat 27:32; Lu 23:26
At 2:10; 6:9; 11:20; 13:1
Rom 16:13
Lu 14:27; Giov 15:18-20

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